Non sembra anche a te che quello che manca sia l’educazione?

Educazione in generale, nel senso più ampio del termine:
oltre al rispetto di valori e principi morali, anche l’apprendimento di nozioni di base.
Il che significa che non solo devi buttare la spazzatura negli appositi contenitori,
ma anche, per esempio, scrivere in maniera corretta.

Ai miei tempi…
Quante volte hai sentito, o hai pronunciato, una frase con questo incipit?
Già, perché ai miei tempi, che forse sono anche i tuoi, fin dalla scuola elementare
– pardon, primaria: ah…le grandi innovazioni ministeriali! –
si insegnava non solo l’ortografia e la grammatica,
ma anche i diversi registri di comunicazione da adottare.

Oggi non più.
E la certezza la attingo dagli strafalcioni in primis, e dai toni in secundis* di ciò che sento e leggo.

Per fortuna che qualcuno si sia accorto della mancanza di educazione
e sia corso ai ripari quantomeno per arginare il fenomeno dal lato web.
Infatti arriva un software correttore di educazione per l’invio di mail e i servizi di chat automatica.

Al che sorge spontanea una domanda:
ma se non ci fosse la tecnologia, certe persone non sarebbero in grado neanche di allacciarsi le scarpe?
Ci vuole un correttore automatico che inserisca un semplice “per favore”?
Sia ringraziato il correttore che conosce l’educazione.
Altrimenti sarebbe stato impossibile iniziare la mail con “buongiorno”.

Sarà che magari uno si abitua a dare ordini al cane
– seduto, rotola, zitto, cuccia e così via… –
e si convince che anche gli esseri umani vadano trattati in ugual misura.
Oppure, nella sua cerchia di amici o parenti, sia considerato una specie di leader,
dalla personalità forte, dominante.
Ma in verità, chi ti conosce?
Non facendo io parte di tale cerchia, gradirei che mi si approcciasse con i dovuti modi,
garbati e per bene.
Sia in forma scritta che orale.

Come si insegnava fin dalla prima elementare.
Se volete chiamatela pure primaria.
Basta che siate educati.

*latino maccheronico, ma fruibile alla moltitudine. Altrimenti avrei potuto destare stupore con la combinazione “primum deinde”. Ma resto umile!