Sai cos’è un marchio?

Il marchio è un’immagine o una scritta iconica che permette a un oggetto,
reale o virtuale, di essere immediatamente riconosciuto, in quanto unico e specifico.

Anche i tatuaggi possono essere considerati, in un certo senso, marchi,
purché siano realizzati dalla tua tribù di appartenenza e abbiano una connessione profonda con la tua personalità.
Quindi, tanto per capirci, il tattoo in arabo che sfoggi al mare,
che credi sia una poesia zoroastriana e invece c’è scritto
“SCEMO CHI LEGGE”,
non ha alcuna valenza.

Perché il tatuaggio nel corso del tempo
– mi spiace sinceramente per i tuoi draghi e le tue farfalle e ali d’angelo –
ha svilito il proprio significato originario e originale
per divenire un prodotto di consumo come una qualunque lattina di bibita gassata.

Forti di questa cruda realtà, un’azienda ha lanciato il prodotto perfetto
per la realtà sociale che riguarda attualmente il mondo del tatuaggio.
Prinker fa tattoo temporanei, che svaniscono dopo 36 ore e qualche doccia.
Ovvero ha inventato i Trasferelli digitali!
Geniale!

Sul sito ufficiale

ci sono le applicazioni suggerite.
Già… che minchia ci fai con un tatuaggio che dura un giorno e mezzo?
Lo puoi usare a una festa.
Se la ragazza che ti piace va al party del tuo migliore amico,
e le aggradano le linee inchiostrate di un germano reale,
con prinker puoi provare a corteggiarla.

Puoi imprimere l’indirizzo di casa sull’avambraccio di tuo figlio di sei anni,
che irresponsabilmente lasci andare da solo a comprare il cheeseburger
e c’è il pericolo che si perda: un buon samaritano potrebbe riportarti la prole a casa.

Ma, soprattutto, puoi apporre il marchio della tua azienda sul tuo groppone!
Puoi diventare un cartellone pubblicitario vivente.
Sei come il tizio vestito da pollo che invita i passanti a gustare ali fritte.

Se ci avessi pensato io a usare i Trasferelli in maniera intelligente…
Maledetta infanzia sprecata!