Sai cos’è

un influencer?

Trattasi di individuo che tramite le proprie azioni, parole, foto, video ecc… è capace di influenzare
le scelte dei consumatori.
Sebbene in genere l’influencer non appaia tale
(siamo a conoscenza che la fisiognomica non è scienza, però qualche sospetto…),
in realtà è un essere scaltrissimo!
O almeno lo è più, e di questo si è assolutamente certi, di colui che lo segue.

Ecco: già il fatto che un influencer abbia un seguito riporta in mente l’immagine del cane pastore che vigila sulle pecore.
Ma questa è colpa delle mie radici sardo-abruzzesi probabilmente.
Ma tant’è, il mondo va avanti così e bisogna farci i conti.
E bisogna anche sapere che ci sono vari tipi di influencer.

Uno di questi è sicuramente l’azienda Pantone, che ogni anno decreta quale colore andrà per la maggiore nei campi, principalmente, del design e della moda.
La suddetta azienda americana ha composto una raccolta di nuovi colori di ispirazione metallica, dai riflessi propri di questo materiale.

Il perché è presto detto.
Oggi la gran parte degli oggetti metallici ce li portiamo addosso e li esibiamo: cellulari, tablet, portatili e così via.
Praticamente, tramite il nostro comportamento sociale, la tecnologia stessa è diventata influencer!

Oddio! Vuol dire forse che noi che lavoriamo in quest’ambito siamo dei ferragnez?
Se così fosse, sono pronto a compiere il mio dovere: l’harakiri monderà la mia vergogna.
Niente di meglio di un suicidio rituale eseguito con tutti i crismi della tradizione, piuttosto che essere accomunati a simili personaggi.

cerimonia tradizionale giapponese del seppuku
il team di begin si prepara al Seppuku

Da questa nuova condizione della tecnologia si evince che la convinzione che gli status symbol siano superati è falsa.
O parzialmente vera.
Il cellulare non è più status symbol, essendo così diffuso in tutte le fasce della popolazione non può esserlo,
ma alcuni modelli specifici sì!
Se un influencer sfoggia il più recente prodotto di Cupertino, i seguaci saranno disposti a scendere a patti col diavolo pur di avere la possibilità di emularlo.

Quindi, che si fa?

Fingiamo che la tecnologia non rivesta un ruolo importante, ormai fondamentale, della nostra vita?
Sterminiamo tutti i seguaci degli influencers?

Poiché sono assalito dai dubbi
– e non mi consola che il dubbio sia compagno dell’uomo saggio –
assumo la classica posizione seiza e sfilo la wakizashi.
Resta solo da stabilire a chi affidare il compito di kaishakunin.
A voi sembra una soluzione estrema?
Preferireste forse essere dei ferragnez?