Io sarò un Robot!

No, non è una boutade, né una confessione sulla mia reale natura.
Benché al giorno d’oggi sia ancora un essere fatto di ossa, carne e mal di schiena,
le frontiere della tecnologia si espandono.
Per cui la mia faccia, quella che mi ha fatto fallire un’infinità di approcci con l’altra metà del cielo,
potrebbe essere tramandata ai posteri.

Un’azienda, infatti, è in cerca di un volto gentile e amichevole – quindi il mio –
da utilizzare come modello da trapiantare su un Robot.
E mi riempirà anche le tasche di soldi!

Certo, poi mi aspetta una vita al fianco di persone anziane, alle quali serve compagnia
per guardare La Ruota della Fortuna mentre sbavano il semolino sul bavaglino…
– vedete come sono gentile e amichevole? –
ma che mi frega?
Ormai sarò un Robot!

Scherzi a parte – ma mica tanto: il mio viso è lo specchio della mia anima pura! –
immaginate questa innovazione quali ripercussioni positive avrà nell’esistenza dei nostri cari ottuagenari.
Oltre al piacere di avermi sempre accanto, sparirà la ricerca perigliosa della badante adatta a tua nonna.
La tua adorata vegliarda, che non vuoi fra i piedi, si gioverà della compagnia di un automa.
Il quale la porterà al parco, spingerà la sua carrozzina con delicato e misurato vigore, le farà insomma compagnia
senza che ti vengano i sensi di colpa per averla abbandonata tra le braccia di una sconosciuta straniera
– ma come sono gentile e amichevole! Eh? Vero? –
e senza sborsare uno stipendio.
La pensione di nonna te la pappi tutta tu!
Tutto ciò è o no m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o?

Nell’attesa che il progetto diventi realtà, mi metto in posa per inviare la foto e vincere a mani basse il concorso.

Siete tutti brutti, arrendetevi.
Io sarò un Robot, e tua nonna sarà nelle mie mani…