Oggi ho deciso così: ritorno al passato.

Non si può parlare sempre di tecnologia, innovazione, futuro.
Settembre, andiamo, è anche tempo di malinconie nostalgiche.
L’estate volge al termine, i melograni iniziano a maturare
– non sono diventato improvvisamente poeta, è solo la malinconia di cui sopra –
e soprattutto ricomincia la scuola.
Tu che impressioni hai?

Se ritorno al passato, la prima cosa alla quale penso è la scuola.
Ovvero quel misto di piacere nel rivedere pochi (pochissimi!) compagni,
e l’aura di scoramento e tragedia imminente che mi pervadeva.

Ma poiché non siamo qui per parlare di me,
parliamo pure dei tuoi figli.
Quelli che siedono, opportunamente distanziati dopo essersi ammucchiati in ogni dove appena finito il lockdown,
in un edificio di almeno 50 anni fa.
In cui non c’è nulla che sia a norma.
Considera che ogni mattina lasci i tuoi figli in un luogo che,
se fossero applicate le leggi sanitarie vigenti in qualunque azienda o posto di lavoro,
verrebbe chiuso a chiave all’istante a doppia mandata.

Se il Covid poteva, anzi doveva insegnarci qualcosa,
era proprio lo stato di incuria in cui versa ciò che fino a poco tempo fa era un’eccellenza del nostro Paese.
Si è perso tempo a fabbricare presidi manager, come se la scuola fosse un’azienda.
Un’azienda che cade a pezzi, spesso materialmente sulle teste di chi ci sta dentro.

Lo sai che tuo figlio scrive ancora sulla pietra?
Con un gessetto…
Perché non metterlo in una caverna?
Sarebbe comunque più solida di una scuola italiana.

Quando potremo finalmente parlare di programmi scolastici e basta?
Quando si potrà discutere solo del metodo di insegnamento migliore,
dell’approccio più innovativo e accattivante a una materia,
di avvicinamento reale (non questa ca§ata dell’alternanza scuola-lavoro pulendo i bagni di un fast food!)
al mondo del lavoro?

Nel nostro piccolo tentiamo di innovare la scuola,
proponendo sistemi interattivi di insegnamento
che si avvicinano per quanto più è possibile
al mondo iper tecnologico dei ragazzi.
Ma ti assicuro che installare questi sistemi in certi edifici scolastici
è come far atterrare un’astronave in una capanna di fango.

Migliorare, in tutti i sensi, la scuola pubblica
– perché la scuola deve restare assolutamente pubblica! –
significa migliorare l’avvenire dei tuoi figli.
Altrimenti ogni anno potrai lanciare hashtag come #backtoschool e sentirti figo.
Ma sappi che sarà solo un eterno ritorno al passato.

Buon anno scolastico a tutti.